tag:blogger.com,1999:blog-26359341206108608412024-03-13T22:14:51.047-07:00Old UntitledAnpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-73189868871787367742014-03-29T12:15:00.002-07:002014-05-25T00:12:47.935-07:00Kokoro<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il battito del cuore è il primo suono che impariamo a riconoscere nel ventre materno, al tempo stesso è ciò che designa la nascita di una vita o il suo arrestarsi...Scandisce il ritmo dello scorrere del tempo ed è specchio delle emozioni. Inutile spiegare oltre un qualcosa di inafferrabile che è alla base della nostra esistenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Come si può dunque definire qualcosa di così impalpabile come il battito del cuore umano?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Su di un'isola nel cuore (è proprio il caso di dirlo) del Giappone, Teshima, oltre 50.000 battiti vengono conservati in un luogo chiamato <i>Les Archives du Coeur</i>, L'Archivio dei Cuori, un'opera dell'artista Christian Boltanski.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Boltanski è nato a Parigi il 6 settembre del 1944, nove giorni dopo la liberazione della capitale francese, da madre corsa, cattolica e padre ucraino, ebreo.</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;"> Pittore autodidatta, a 14 anni infatti smette di andare a scuola per dipingere. Il suo lavoro è influenzato dal peso dell'Olocausto, di cui dice di essere figlio. Infatti, e</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">gli stesso dichiara: <span style="text-align: justify;">« </span></span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">[...] durante tutta la mia infanzia e l'adolescenza ho sempre sentito parlare di Shoah. Avevamo l'impressione di essere dei sopravvissuti</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">». Dice inoltre: </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">«il mio lavoro, non è sulla Shoah ma dopo la Shoah, dopo questa sconfitta della ragione</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">». Nonostante lasci presto il disegno e la pittura tradizionale per dedicarsi a mezzi come l'installazione, il suono, il video, continuerà a definirsi "pittore del XX secolo". I suoi lavori sono incentrati principalmente sulla catalogazione e sull'archiviazione, dando risalto alle storie di quelle persone "comuni" che in genere non hanno voce. Tra le sue opere più famose vi è <i>Les archives de C.B. 1965-1988</i> (Parigi, Centre G. Pompidou), un archivio che contiene 1200 fotografie e 800 materiali diversi provenienti dalla sua bottega contenuti in 646 scatole di biscotti di latta arrugginita.</span></div>
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<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-EVMDUxNocAo/UzcQ7F2Am8I/AAAAAAAAAOw/cfdu0WpAI28/s1600/Archives-de-C_B-0605111609030.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-EVMDUxNocAo/UzcQ7F2Am8I/AAAAAAAAAOw/cfdu0WpAI28/s1600/Archives-de-C_B-0605111609030.jpg" height="206" width="400" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-SIv8Ronvv8M/UzcRCXOePGI/AAAAAAAAAPA/4KVIn3eXMpc/s1600/A-BEAUBOURG-Avril-2011-4082.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-SIv8Ronvv8M/UzcRCXOePGI/AAAAAAAAAPA/4KVIn3eXMpc/s1600/A-BEAUBOURG-Avril-2011-4082.JPG" height="240" width="320" /></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/-xb0NIy9HXnI/UzcRAgguXhI/AAAAAAAAAO4/Bu8DylXdPkA/s1600/2013-05-06-IMG_1795.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-xb0NIy9HXnI/UzcRAgguXhI/AAAAAAAAAO4/Bu8DylXdPkA/s1600/2013-05-06-IMG_1795.jpg" height="320" width="225" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Christian Boltanski, <i>Les archives de C.B. 1965-1988</i>, 1989, Centre G. Pompidou, Parigi.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Nell'articolo intitolato <i>La memoria e la salvezza</i>, in Artedossier n.304, Jean Blanchaert scrive: </span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">« [...] il suo motto sembra essere "colligo ergo sum", cioè raccolgo, raduno, catalogo quindi i pezzi catalogati sono, esistono, esistono ancora</span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">Ed appunto questa sua attività di catalogatore lo ha portato, nel 2010, a realizzare l'<i>Archivio dei cuori</i> situato sull'isola di Tashima in Giappone. Questo vero e proprio archivio conteneva al momento della sua istituzione oltre 50.000 battiti cardiaci, raccolti a partire dal 2005, ed è attualmente ancora in fase di accrescimento. Un'opera <i>in progress</i> che raccoglie l'essenza più effimera della vita, tramite un apparecchio che lascia una traccia del cuore di ognuno su una memoria elettronica, che poi è possibile poter portare a casa su cd. Ma per poter fruire dell'Archivio bisogna arrivare sull'isola Tashima, proprio per volontà di Boltanski che ha evitato di pubblicare i battiti su un sito internet. In un'intervista rilasciata a Flash Art appunto afferma: </span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">«Ci sono cuori di morti e cuori nuovi, e poco per volta ci saranno sempre più cuori di persone morte. Chi andrà in Giappone a sentire il battito di sua madre, andrà a vedere l'assenza di sua madre più che la presenza. Ciò che conta non è tanto ascoltare il cuore della propria madre quanto compiere questo lungo viaggio fino in Giappone per pensare alla propria madre, per andare ad ascoltare il cuore quando in realtà non c'è più nulla, un rumore e nient'altro</span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">». Quindi il punto nodale di questa opera non sono tanto i battiti ma il <i>viaggio</i> che può assumere significati differenti a seconda dei punti di vista, come una sorta di </span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">«pellegrinaggio per ascoltare il cuore di una persona cara</span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">» (come afferma lo stesso artista) o come una metafora del viaggio della vita, costantemente sostenuto da quei battiti si ricercano sull'isola giapponese. </span></div>
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<span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EAJcAmBEMTo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;"><span style="font-size: x-small;">Un estratto dal film <i>Vies possibles de Christian Boltanski</i> di Heinz Peter Schwerfel, 2008.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 18.200000762939453px;">La ricerca artistica di Boltanski, incentrata sulla memoria, affascina per questa sua potenza evocativa che riesce a ricreare con dei semplici oggetti, costruendo un ponte empatico tra l'opera e lo spettatore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18.200000762939453px;">In Italia Christian Boltanski è stato chiamato ad un compito molto delicato: quello di realizzare un'installazione per il <a href="http://www.museomemoriaustica.it/museo.htm" target="_blank">Museo della memoria di Ustica</a>, una strage che resta ancora avvolta in un alone di mistero. Su quest'opera non mi soffermerò, nella speranza di vederla un giorno da vicino e poterla quindi commentare dal mio punto di vista. </span></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18.200000762939453px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18.200000762939453px;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></span></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;"><br /></span>Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-16492368351596022132014-03-16T10:02:00.000-07:002014-05-25T00:13:11.299-07:00Sviste<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un giorno mi è capitata sottomano una rivista molto popolare, per la precisione Oggi n.9 del 26/2/2014 , in cui vi era un articolo intitolato "Perché il Colosseo vale un quinto della Tour Eiffel?" e fino a qui nulla di strano, anzi mi ha interessato molto e per certi aspetti è un articolo che fa riflettere. L'articolo illustra le valutazioni economiche di vari monumenti europei confrontate a quelle dei beni culturali italiani, con dei dati davvero catastrofici. Ma il punto cruciale è un vistoso errore, che se facesse il giro del mondo svaluterebbe ancora di più il nostro patrimonio, il cui responsabile sarebbe il direttore degli Uffizi, Antonio Natali: </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">«... Ci si dimentica che noi possediamo l'unica opera sicura di Leonardo da Vinci su tavola, il <i>Tondo Doni</i>, per non parlare di Michelangelo che quei 12 miliardi se li divora tutti, da solo</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">». Ora, subito mi sono domandata se fossi io l'ignorante o se il direttore degli Uffizi fosse un impostore. Credo che se potesse Michelangelo si divorerebbe lui e il giornalista per questa svista clamorosa. Il <i>Tondo Doni</i>, inutile dirlo, è un importante dipinto su tavola di Michelangelo Buonarroti, custodito attualmente alla Galleria degli Uffizi di Firenze. </span></div>
<div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LzjDiDwqU7M/UyXUB18gBZI/AAAAAAAAANU/5g1dE7MvSa8/s1600/TondoDoni01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-LzjDiDwqU7M/UyXUB18gBZI/AAAAAAAAANU/5g1dE7MvSa8/s1600/TondoDoni01.jpg" height="388" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Michelangelo Buonarroti, <i>Tondo Doni</i>, 1506-1508, Galleria degli Uffizi, Firenze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Chissà a cosa volesse riferirsi il dott. Natali, e c'è da domandarsi se sia stato un suo lapsus o una negligenza del giornalista, o entrambe le cose. Comunque fatto sta che quando si fa informazione si dovrebbe cercare di prevenire affermazioni errate, soprattutto quando un settimanale ad alta diffusione divulga nozioni culturali. Una cosa è sbagliare il nome di un calciatore che sta con la modella di turno, un'altra è attribuire un'opera a tutt'altro autore.</span></div>
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<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Un altro simpatico "incidente" è avvenuto pochi giorni fa, su un manifesto per la "Giornata del Sonno" il 14 Marzo (e segnalato dalla pagina facebook <a href="https://www.facebook.com/Mo6n9stre?fref=ts" target="_blank">Mo(n)stre</a>).</span></div>
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<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-mabD6ZCkAwI/UyXVVflxgdI/AAAAAAAAANg/u1e1XsEBlC0/s1600/1504300_589299797829010_1264059994_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-mabD6ZCkAwI/UyXVVflxgdI/AAAAAAAAANg/u1e1XsEBlC0/s1600/1504300_589299797829010_1264059994_o.jpg" height="640" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Addirittura una pubblicità patrocinata dal Ministero della Salute, che evidentemente non si è consultato prima con quello dei Beni Culturali, sempre se i loro funzionari se ne fossero accorti. Sembra proprio il caso di dire che <i>Il sonno della ragione genera MOSTRI</i>, in questo caso mostruosità linguistiche. L'opera riportata nel manifesto a cui si fa evidentemente riferimento è la famosa <i>Venere dormiente</i> di Giorgione, nota anche con il nome di <i>Venere di Dresda</i> perché custodita alla Gemäldegalerie di Dresda, appunto.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-DHmAiRk3OCM/UyXWvxnZ9lI/AAAAAAAAANs/ide6AirGZQM/s1600/Giorgione,_Sleeping_Venus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-DHmAiRk3OCM/UyXWvxnZ9lI/AAAAAAAAANs/ide6AirGZQM/s1600/Giorgione,_Sleeping_Venus.jpg" height="245" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Giorgione, <i>Venere Dormiente</i>, 1507-1510, </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Gemäldegalerie, Dresda.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Neanche a farlo apposta nel mirino di queste sviste vi sono due opere più o meno coeve, anche se stilisticamente differenti.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Insomma si ride per non piangere.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-63523600120955074802014-02-15T11:15:00.001-08:002014-05-25T00:13:29.970-07:00La prima di Mark Dion a Napoli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-PO59kOPgOck/Uv-8YEzaOtI/AAAAAAAAAMo/yVZWcaXPqcc/s1600/DSCN1779.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-PO59kOPgOck/Uv-8YEzaOtI/AAAAAAAAAMo/yVZWcaXPqcc/s1600/DSCN1779.JPG" height="300" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ancora per pochi giorni (fino al 2 Marzo 2014) sarà possibile visitare la prima mostra partenopea dell'artista Mark Dion. Inaugurata il 30 Novembre del 2013, l'esposizione è allestita al primo piano della lussuosa Villa Pignatelli. Oltre ad essere ospitata in una cornice dal valore immenso, la mostra ha anche il vantaggio di essere estremamente accessibile per il prezzo basso del biglietto: solamente 2€ (con le dovute riduzioni del caso). A tale prezzo si può visitare non solo la personale di Dion ma anche gli eleganti ambienti del piano terra della Villa, arredati secondo il gusto ottocentesco, i quali rappresentano anche una preziosa testimonianza dell'interesse della famiglia Pignatelli verso le arti applicate.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L'esposizione dedicata a Mark Dion si intitola <i>The Pursuit of Sir William Hamilton </i>e presenta appunto le opere dell'artista incentrate sullo studio della figura di Sir Hamilton, diplomatico e studioso inglese che fu ambasciatore a Napoli tra il 1764 e il 1800. Mark Dion è un artista che lavora tra New York e Beach Lake, in Pennsylvania. Attualmente insegna al dipartimento di arti visive della Columbia University di Manhattan, e ha esposto le sue opere in importanti musei come la Tate Gallery di Londra e il MoMA di New York. </span><span style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 17.81999969482422px; text-align: justify;">È </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">famoso per il suo approccio scientifico nelle opere che vengono realizzate con varie tecniche, come il disegno, la fotografia e le installazioni. Ed appunto il suo approccio positivista emerge nella prima mostra napoletana dell'artista con una grande varietà di tecniche che differiscono quasi totalmente l'una dall'altra</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">. Ciò non fa altro che tenere alta l'attenzione del visitatore continuamente spinto avanti durante la mostra dalla curiosità di conoscere come l'artista ha svolto il tema della sala successiva. Dalla catalogazione tassonomica delle prime sale, si passa alla romantica vista dell'eruzione del Vesuvio sigillata in una cassa di legno all'apparenza austera, fino alla suggestiva sala dedicata alla caccia: con il forte contrasto tra la serena atmosfera della delicata stanza dal soffitto dipinto, del modo ordinato in cui i fucili sono adagiati nella teca, e le scene disegnate nei quadri appesi ai muri, evidenziate da violenti contrasti tonali. Il percorso si chiude con l'interessante esposizione dei <i>bozzetti</i>, disegni preparatori delle opere in cui si avverte l'estrema forza creativa di Mark Dion. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per maggiori informazioni: <a href="http://www.madrenapoli.it/progetti-della-fondazione/mark-dion/" target="_blank">MADRE</a>, <a href="http://www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/museo_vp.html" target="_blank">Villa Pignatelli</a>.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></div>
</div>
Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-31969209964356259992014-02-10T10:54:00.000-08:002014-05-25T00:13:49.547-07:00Cultura sotto zero<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-CF-_MEBP5r8/UvZhTE7qKJI/AAAAAAAAAMY/f6adglUruIk/s1600/Anonymous_aiga_litter_disposal_bg+copy.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-CF-_MEBP5r8/UvZhTE7qKJI/AAAAAAAAAMY/f6adglUruIk/s1600/Anonymous_aiga_litter_disposal_bg+copy.png" height="400" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Negli ultimi tempi la presunta abolizione della storia dell'arte dalle scuole italiane torna a terrorizzare gli appassionati della materia e gli attuali e futuri professionisti del settore. Quello che bisogna subito sottolineare è che <u>la storia dell'arte NON è stata ancora cancellata</u> del tutto dalle scuole italiane, bensì fortemente diminuita. Questa diminuzione è stata la conseguenza della riforma Gelmini del 2008 che ha stravolto il sistema scolastico nazionale, decretando, inoltre, la lenta ed inesorabile scomparsa degli Istututi d'Arte. Ma di quest'ultimi se ne parla poco. Il problema di questi tempi non tocca soltanto la storia dell'arte in sé ma l'intero insieme della cultura in Italia. Gli ultimi provvedimenti non hanno fatto altro che assottigliare tutto ciò che avrebbe potuto portare all'interesse verso la cultura. Arte, teatro, musica, letteratura sono tutti settori in forte crisi nel nostro Paese. La situazione della Storia dell'Arte nelle scuole dovrebbe essere estesa anche al resto in una visione d'insieme estremamente desolante. Ultimamente era stato promosso un decreto che incentivava l'acquisto di libri. Ebbene, tale decreto di recente è stato <a href="http://www.affaritaliani.it/libri-editori/il-presidente-dei-librai-contro-l-emendamento-al-bonus-fiscale-sui-libri.html" target="_blank">modificato</a> con un cambio di rotta radicale, incentrandolo solamente sulle agevolazioni per i librai e gli studenti delle scuole secondarie superiori per l'acquisto di libri di testo. Questa fascia in genere già riceve degli incentivi per questo tipo d'acquisto. Quello che andrebbe fatto è indirizzare gli adolescenti alla lettura per amore della cultura e non solo per studio. Così come per la storia dell'arte. Diminuendo le ore di studio dedicate all'arte si abbassa notevolmente l'interesse dei giovani d'oggi verso un qualcosa, soprattutto in un Paese come l'Italia, che li circonda</span>. <span style="line-height: 1.2em;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">È incredibile che in un posto del genere le persone possano in futuro viverci senza sapere neanche cosa calpestano, cosa osservano, cosa respirano. </span></span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 19.200000762939453px;">Addirittura viene promossa la realizzazione di corsi di laurea in lingua inglese, quando spesso non si conoscono neanche le regole basilari della grammatica italiana. C'è una sbagliata educazione linguistica (come dice il prof. Sabatini) che non si risolve con corsi in lingua straniera. S</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 1.2em;">tanno creando una generazione di "titolati senza cultura" che frequentano scuole tecniche, licei scientifici, facoltà economiche senza la minima nozione di arte, musica, letteratura. In questo mondo sta passando il messaggio che solo i numeri contano. La quantità sta prendendo il posto della qualità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.200000762939453px;">In questo quadro disastroso, l'unica speranza è che la sete di cultura risvegli gli animi delle persone, troppo spesso assopiti da insipidi programmi televisivi, in cui, guarda caso, il livello culturale è estremamente BASSO. Bisogna sperare nelle persone che continuano a sperare e contemporaneamente ad informarsi sul mondo in cui vivono. Non dobbiamo farci soggiogare da questa logica pessimistica che vuole tutti in balia di una crisi non solo economica ma anche di valori. La situazione non è così nera come sembra. Dobbiamo continuare a credere nella cultura, nel suo valore e trasmettere questo a chi ci governa, utilizzando tutti i mezzi messi a disposizione dalla democrazia, valore in cui credo fortemente. Ecco. Dobbiamo continuare a credere in alcuni valori, e non a chi tenta di disintegrarceli. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.200000762939453px;">Non lasciamoci portare via la Cultura.</span></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.200000762939453px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.200000762939453px;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></span></div>
Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-36628230592707363032014-02-07T03:45:00.005-08:002014-05-25T00:14:25.285-07:00Dal "Self portrait" al "Selfie"<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Se il 2013 è stato definito l'anno del "Selfie", un termine di nuova coniazione che in pratica designa l'atto di auto-ritrarsi con l'uso di uno smartphone, il 2014 non sarà da meno. Da quando è iniziato non si fa che parlare di questa pratica che ormai è entrata nell'uso comune di molte persone. Ma, alle radici del <i>selfie</i> vi è l'immagine più inflazionata nei libri di storia dell'arte: l'autoritratto (self portrait in in inglese). Se ora ci stupiamo di fronte all'esigenza dei cosiddetti <i>nativi digitali</i> di ritrarsi in ogni momento e situazione, gli artisti ci ricordano che questa consuetudine non è una moda recente. Vorrei allora proporre alcuni self portrait che ricordano gli atteggiamenti alla base del selfie.</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-HGCHCv594dI/UvO7VDUNDgI/AAAAAAAAALc/gWsbVnp0NYQ/s1600/botticelli-autoritratto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-HGCHCv594dI/UvO7VDUNDgI/AAAAAAAAALc/gWsbVnp0NYQ/s1600/botticelli-autoritratto.jpg" height="400" width="328" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sandro Botticelli, <i>Autoritratto</i> in <i>Adorazione dei Magi</i>, 1470-75, Firenze, Galleria degli Uffizi.</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-xOoer1yPUOs/UsciXiWyFII/AAAAAAAAAH8/8ACdvk-99EY/s1600/Parmigianino_Selfportrait.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-xOoer1yPUOs/UsciXiWyFII/AAAAAAAAAH8/8ACdvk-99EY/s400/Parmigianino_Selfportrait.jpg" height="391" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Parmigianino, <i>Autoritratto</i>, 1524ca, Kunsthistorisches Museum, Vienna.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-5mB3I0lVFMM/UvO4Kn7h3rI/AAAAAAAAALI/nMZehHMROx8/s1600/G.DeChiricoSelfie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-5mB3I0lVFMM/UvO4Kn7h3rI/AAAAAAAAALI/nMZehHMROx8/s1600/G.DeChiricoSelfie.jpg" height="400" width="318" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un mix di autoritratti di Giorgio de Chirico: (in senso orario) <i>Autoritratto</i>, 1952, Berlino, Galerie Michael Haas; <i>Autoritratto nudo</i>, 1945, Roma, Galleria d'arte moderna e contemporanea; <i>Autoritratto</i>, 1955, Christie's; <i>Autoritratto con corazza</i>, 1948, Roma, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Negli ultimi mesi la pratica del <i>selfie</i> ha ricevuto notevoli attenzioni da parte del mondo giornalistico come testimonia un articolo su "Sette" (n. 52, 27 dicembre 2013) che fa un'accurata analisi del fenomeno. L'articolo risale anche al primo selfie della storia: Robert Cornelius nel 1839 per provare la nuova "tecnologia" delle lastre al bromuro d'argento produce un dagherrotipo fotografando sé stesso.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-KToJxl0LmJU/UvTAZMbvf5I/AAAAAAAAAL8/IuFetdgrHfc/s1600/tumblr_lhazw4fJOe1qdjmmoo1_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-KToJxl0LmJU/UvTAZMbvf5I/AAAAAAAAAL8/IuFetdgrHfc/s1600/tumblr_lhazw4fJOe1qdjmmoo1_1280.jpg" height="400" width="303" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Robert Cornelius nel 1839.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un altro primordiale <i>selfie</i> è stato pubblicato su <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2014/02/06/foto/new_york_i_primi_selfie_della_storia-77840079/1/?ref=fbpr#1" target="_blank">repubblica.it</a>: </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-YDS5HlyYMnQ/UvTBt-F-Q4I/AAAAAAAAAMI/1Pso241e9FQ/s1600/121756531-e147fe34-c8d7-4870-9afe-314fae95da6f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-YDS5HlyYMnQ/UvTBt-F-Q4I/AAAAAAAAAMI/1Pso241e9FQ/s1600/121756531-e147fe34-c8d7-4870-9afe-314fae95da6f.jpg" height="315" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="border: 0px; font-size: 16px; line-height: 22px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Joe Byron, Pirie MacDonald, Colonel Marceau, Pop Core, Ben Falk della Byron Company negli anni '20</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I componenti della Byron Company, improvvisano questo autoscatto senza l'uso del treppiede, ma dato la pesantezza della macchina fotografica sono costretti a mantenerla in due. Insomma, tutti antenati del mitico <i>selfie</i>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L'auto-rappresentazione di sé nel tempo si è soltanto adattata alle tecnologie a disposizione dall'uomo. Dal graffito alla fotografia passando per la pittura. Tutti sentiamo l'esigenza di fermare l'attimo, il momento in cui viviamo. Un modo di trattenere il presente.</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sull'onda di questa moda è stata realizzata nei giorni scorsi, il 22 gennaio, la <a href="http://www.tafter.it/2014/01/17/il-22-gennaio-mettetevi-in-posa-per-il-selfie-al-museo/" target="_blank">giornata del <i>selfie </i>al museo</a>. Il #MuseumSelfie non è durato solo un giorno ma continua ad esistere sui principali social network, promettendo di diventare una vera e propria mania. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">In fin dei conti, quando il <i>selfie</i> diventa espressione della propria personalità e delle passioni, racconta la vita proprio come dovrebbe fare un'opera d'arte. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
<br />
<br />
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</div>
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</div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-41432969773931288722014-01-20T04:42:00.000-08:002014-05-25T00:15:05.961-07:00Istantanee 1<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Oggi tema libero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un veloce commento all'iniziativa della prima Biennale della Fotografia curata da Vittorio Sgarbi. Potete trovare un esauriente articolo su <a href="http://www.insideart.eu/2014/01/15/la-biennale-di-fotografia" target="_blank">Inside Art</a> che riassume la situazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Vorrei quindi dare il mio punto di vista sull'assenza del curatore nelle esposizioni di arte contemporanea (inclusa la fotografia che è ARTE).</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Valutando i presupposti alla base della Biennale e leggendo anche alcuni commenti dell'articolo si intuisce che i curatori non servono e che l'arte dev'essere svincolata dalla commissione. Non sono d'accordo: si pensi all'arte cosiddetta "moderna", "tradizionale", insomma ante-impressionismo (per <u>semplificare</u>), spesso era portata alla grandezza dai committenti! E soprattutto, la figura del mecenate letterato che spesso dettava il programma iconografico, conferendo organicità all'opera d'arte. Non solo il genio dell'artista ma anche queste componenti, spesso ignorate dai più, hanno fatto in modo che esistessero opere di fama mondiale. Non escludo che l'artista debba essere libero di esprimersi ma non si deve guardare sotto cattiva luce un'arte che sia anche espressione della società o di una classe sociale. L'arte non può essere scissa da queste cose, l'arte solo per l'arte è un'utopia ormai comprovata.</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Inoltre, pensiamo a come l'arte contemporanea oggi appaia "lontana" alla maggior parte delle persone. Ed è proprio perché la comunicazione tra società e artista che si è rotta, e spesso l'arte non esprime più esigenze collettive ma soltanto quelle dell'artista (espressione del proprio ego e pensiero). Certo, il problema è ben più complesso. Ma non sono d'accordo con l'eliminazione del curatore, perché un'indicazione, sbagliata o giusta che sia, ci deve essere e deve fondare sull'espressione sociale del momento.</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Poi accadono quelle epifanie improvvise, come Michelangelo Pistoletto nel programma di Massimo Ranieri "Sogno e son Desto" (il 18 Gennaio su Rai1). Un incontro surreale, quello tra la tv nazionalpopolare e la mal compresa arte contemporanea. Pistoletto ha spiegato la sua Venere degli Stracci (1967) e la sua più recente opera "<a href="https://www.facebook.com/rebirthday2112?fref=ts" target="_blank">Terzo Paradiso</a>" (2012). Un bel messaggio che purtroppo è stato trasmesso ad un'ora tarda (erano le 23 passate) e che accade troppo raramente in televisione. O programmi monotematici sull'arte (e pure quelli rari) o poco e nulla. Da lodare anche le lezioni di Flavio Caroli su Rai3 a "Che tempo che fa" di Fazio. Perché la cultura, con l'arte in ogni sua forma, va divulgata in tutta la sua totalità. </span></div>
<br />
<b><i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Annapaola Di Maio</span></i></b><br />
<b><i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></i></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-l79flfL5s8s/Ut0WVUBfbnI/AAAAAAAAAI0/8oIrnLqeyv0/s1600/0118_233905_Sognoesondesto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-l79flfL5s8s/Ut0WVUBfbnI/AAAAAAAAAI0/8oIrnLqeyv0/s1600/0118_233905_Sognoesondesto.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-50785434040280835332013-12-29T07:21:00.000-08:002014-05-25T00:15:31.803-07:00Luci ed Ombre (d'Arte) a Salerno<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per una manciata di mesi all'anno Salerno diventa meta prediletta dei turisti per visitare le cosiddette "Luci d'Artista".</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> Traffico di auto, pullman </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">e pedoni</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> (alcuni esempi del traffico turistico <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=563823777042543&set=a.563823740375880.1073741900.194615993963325&type=1&theater" target="_blank">qui</a>, <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=563823777042543&set=a.563823740375880.1073741900.194615993963325&type=1&theater" target="_blank">qui</a>, <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=563778517047069&set=a.194939110597680.43555.194615993963325&type=1&theater" target="_blank">qui</a> e <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=563823943709193&set=a.563823740375880.1073741900.194615993963325&type=1&theater" target="_blank">qui!</a>) , e nell'eccitazione per le luminarie i </span><u style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">veri tesori</u><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> di Salerno vengono messi da parte e sepolti letteralmente dall'ignoranza e dall'incuria.</span><br />
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sYOL340ygYw/UsBD1hHQCBI/AAAAAAAAAHM/TpL7eQj9GYE/s1600/DSCN1718+copy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-sYOL340ygYw/UsBD1hHQCBI/AAAAAAAAAHM/TpL7eQj9GYE/s320/DSCN1718+copy.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">In una recente visita presso il Duomo, ho osservato con molta attenzione, insieme ad un mio collega, il sarcofago </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">"Capograsso"</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> disposto sul lato destro (rispetto all'entrata principale) del quadriportico, detto anche del "Ratto di Arianna" per il tema della decorazione. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-BDKiQqXvrx4/UsBEMWdvyoI/AAAAAAAAAHs/p4QHeu27OEU/s1600/DSCN1724+copy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-BDKiQqXvrx4/UsBEMWdvyoI/AAAAAAAAAHs/p4QHeu27OEU/s320/DSCN1724+copy.jpg" height="240" width="320" /></a><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-RrI0VmzMEMw/UsBEI0Sl3ZI/AAAAAAAAAHo/ScVjWgiKnJU/s1600/DSCN1720+copy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-RrI0VmzMEMw/UsBEI0Sl3ZI/AAAAAAAAAHo/ScVjWgiKnJU/s320/DSCN1720+copy.jpg" height="320" width="240" /></a><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Mentre studiavamo il sepolcro ci siamo accorti di alcune cartacce incastrate tra il coperchio e il sarcofago. </span></div>
<div>
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-KLeO0PO4nJM/UsBD-0VPXfI/AAAAAAAAAHY/tIu1mVmqLyU/s1600/DSCN1719+copy.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-KLeO0PO4nJM/UsBD-0VPXfI/AAAAAAAAAHY/tIu1mVmqLyU/s320/DSCN1719+copy.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span>
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<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A questo punto ho ben guardato in alcune fessure e al posto di trovare un terrificante mucchietto d'ossa (o polvere data l'antichità della sepoltura), il mio orrore è stato quello di vedere un cumulo di rifiuti di vario tipo che evidentemente sono stati accumulati nel tempo.</span></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-HAvEDBx9xek/UsBDvOGwNII/AAAAAAAAAHA/4Tv2sz0_Rpw/s1600/DSCN1716+copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-HAvEDBx9xek/UsBDvOGwNII/AAAAAAAAAHA/4Tv2sz0_Rpw/s640/DSCN1716+copy.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-cVdCmcPokWk/UsBDyT4qZqI/AAAAAAAAAHI/B4a3yj1TZlU/s1600/DSCN1717+copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-cVdCmcPokWk/UsBDyT4qZqI/AAAAAAAAAHI/B4a3yj1TZlU/s640/DSCN1717+copy.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-g_O7cE1naCE/UsBEITvm_LI/AAAAAAAAAHk/lFoKsF0-qXI/s1600/DSCN1721+copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-g_O7cE1naCE/UsBEITvm_LI/AAAAAAAAAHk/lFoKsF0-qXI/s640/DSCN1721+copy.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non ci sono parole per commentare questa scoperta che ha lasciato me e il mio collega sconcertati. Solo un mese fa passando per caso avanti all'ingresso dell'atrio insieme ad un'altra collega abbiamo "salvato" uno dei due leoni del portale che aveva tra le zampe una busta di patatine vuota.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Gesti del genere fanno pensare al preoccupante livello di inciviltà ed ignoranza del popolo turistico e non. Molto probabilmente anche cittadini di Salerno e provincia hanno contribuito allo scempio di cui questo sarcofago è solo la punta dell'iceberg. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Poi vogliono salvare Pompei. Ma se la cura del patrimonio artistico non parte dal cittadino come può un'istituzione statale prendere sul serio la salvaguardia dei beni culturali?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per adottare lo slogan della battaglia promossa da Philippe Daverio sulla rivista "Art e Dossier", Save Italy, io lancio l'appello SAVE SALERNO!!! Che il sacrosanto luccichio delle luminarie non offuschi la bellezza e la storia di questo luogo!!!</span><br />
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></div>
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Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-63963738128273993112013-12-20T04:37:00.001-08:002014-05-25T00:16:36.509-07:00La seconda nascita del Chiostro della Pace - UniSa<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il 15 ottobre 2013 è stato ri-inaugurato il Chiostro della Pace, nel campus dell'Università degli Studi di Salerno a Fisciano. </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Innanzitutto, il Chiostro della Pace è una struttura progettata dall'architetto Ettore Sottsass jr. con la collaborazione artistica di Enzo Cucchi, importante protagonista della transavanguardia, che ha invece curato le sculture interne. Come si legge nel sito ufficiale (<a href="http://www.chiostrodellapace.it/" target="_blank">chiostrodellapace.it</a>) il Chiostro è stato realizzato nel 2005 ed </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«è <span justify="" text-align:="">stato concepito come dialogo tra arte e architettura e si pone come caso esemplare di “</span><span justify="" text-align:="">arte pubblica</span><span justify="" text-align:="">” che vuole promuovere i valori collettivi della vita associat</span><span justify="" text-align:="">a</span>». In particolare l'opera si presenta </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">«</span><span justify="" text-align:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">a pianta rettangolare di dimensioni ridotte, 21 metri per 30. Il Chiostro è leggermente sollevato da terra e poggia su un basamento rivestito di ardesia.</span></span><span justify="" text-align:=""> </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span justify="" text-align:="">La copertura dei percorsi, scanditi da sedute di legno, è costituita da </span><span 0px="" justify="" text-align:="">quattro lunghe piastre, inclinate e incastrate come origami</span><span justify="" text-align:="">. Il tetto è sorretto da una struttura metallica che poggia su grossi pilastri circolari rivestiti con conci di terrazzo, realizzati con pietre grigie, blu, nere e bianche e posati a giunti sfalsati. La struttura perimetrale è costituita da muretti rivestiti in ceramica bianca. I rivestimenti della copertura e dei muretti sono in gres porcellanato ceramica Vogue. Il centro del Chiostro ospita </span><span justify="" text-align:="">un prato verde e due ulivi mediterranei</span>»</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">. Invece le quattro "sculture-fontana" realizzate da Enzo Cucchi</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"> (</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><i>Sfera con teschi, </i><i>Testa di cavallo, </i><i>Montagna con teschi, </i><i>Busto di uomo supino</i>) sono «<span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">sistemate in alloggiamenti aperti nel muro di cinta (la </span><i font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">Testa di cavallo</i><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif=""> e </span><i font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">Busto di uomo supino</i><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">) e in vere e proprie interruzioni del corridoio (la </span><i font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">Sfera</i><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif=""> e la </span><i font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">Montagna</i><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">) che le rendono visibili anche dall'esterno. Le sculture, in terracotta dipinta a smalto, ceramica invetriata e fibra di vetroresina esprimono, per temi e materiali, gran parte del repertorio iconografico di Cucchi. Un repertorio che Cucchi, realista e visionario, ha mutuato dai ricordi della sua terra d’origine, le Marche e che si ispira alla </span><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">statuaria classica</span><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">, alla </span><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">rappresentazione allegorica</span><span font-family:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">, alla vita e alla morte. Qui, nell'architettura di Sottsass e in accordo con il sentimento del luogo, Cucchi ha fornito alle quattro "sculture-fontana" una storia e un luogo nuovi, convinto che l’ambiente culturale in cui l’opera d’arte è inserita ne determina il valore e il significato</span>».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Un'opera di grande importanza per il campus e per coloro che lo abitano ogni giorno, anche se spesso non sono neanche a conoscenza della sua esistenza. Il progetto è stato anche premiato nel 2008 alla Triennale di Milano con il PAALMA (Premio Artista+Architetto La Marrana Arteambientale), e nonostante questo in pochi anni ha subito vari atti vandalici che hanno compromesso la corretta lettura dell'ambiente. Proprio per questo nel 2013 è stata promossa dal Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell'Università di Salerno una campagna di recupero dell'opera. Le attività sono state coordinate dalla Prof.ssa Maria Passaro e ad occuparsi degli interventi di restauro è stato Antonio Rava.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il Chiostro è tornato quindi alla sua funzione primaria di comunione tra arte, architettura e ambiente, luogo in cui si può favorire l'incontro non solo tra studenti ma anche tra quest'ultimi e i professori (come è stato anche dichiarato durante la cerimonia di inaugurazione). Un'opportunità di crescita culturale per tutti che non va più trascurata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">In occasione della rinascita del Chiostro è stato anche bandito un concorso di scrittura creativa e fotografia, intitolato appunto "InChiostro" (per il regolamento clicca <a href="http://www.chiostrodellapace.it/concorso-creativo-inchiostro/" target="_blank">qui</a>), incentrato sulle varie opere d'arte contemporanea presenti nel campus.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il Chiostro inoltre si propone come veicolo di comunicazione non solo fisicamente ma anche con una fitta rete di canali sul web: un canale su <a href="http://www.youtube.com/channel/UCykxeh43oJYGGv242WOXaXA?feature=watch" target="_blank">Youtube</a>, una pagina su <a href="https://www.facebook.com/chiostrodellapace.it?hc_location=timeline" target="_blank">Facebook</a>, una sezione su <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Chiostro_della_pace" target="_blank">Wikipedia</a> ed è presente infine anche su <a href="https://maps.google.it/maps?q=chiostro+della+pace&hl=it&sll=40.748967%2C14.784278&sspn=2.900465%2C5.817261&hq=chiostro+della+pace&t=m&z=8&iwloc=A" target="_blank">Google Maps</a>!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">È proprio il caso di dirlo, lunga vita al Chiostro della Pace!</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/XvOoZsHSGuI?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-29858022097337236392013-12-16T05:18:00.001-08:002014-05-25T00:17:12.886-07:00La "Mostra impossibile" a Napoli<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Da un po' di giorni si sta pubblicizzando in tv, specialmente al tg regionale su Rai 3, una fantomatica "Mostra impossibile" che si sta svolgendo proprio in questo periodo nel complesso monumentale di S. Domenico Maggiore a Napoli. Questa mostra appare davvero impossibile, dato che l'intento è riunire le opere dei "maggiori" artisti italiani: Raffaello, Leonardo e Caravaggio. Tanto "impossibile" che si è pensato, furbamente, di farne delle riproduzioni ad alta risoluzione. Sicuramente ci sono buone intenzioni di fondo per la didattica e la dimostrazione dell'applicazione delle nuove tecnologie ai Beni Culturali, ma questa mostra è praticamente assurda. È pur vero che la mostra su Pompei al British Museum è stato un grande successo, è che addirittura il film ha avuto un certo ritorno anche in Italia, ma a Londra, e in tutto il Regno Unito, a quanto mi risulta, non c'è Pompei. Mentre a Napoli c'è Caravaggio. C'è Perugino. C'è Raffaello. C'è Mantegna. C'è Botticelli. E tanti altri ancora. A Napoli non serve una mostra didattica sui maggiori pittori italiani, perché questi pittori ci sono! Le loro opere sono per gran parte esposte al Museo Nazionale di Capodimonte, nonché sparse tra le altre strutture ecclesiastiche e museali del territorio. Proprio per questo non vedo l'utilità di una mostra del genere, finanziata anche dalla Rai, in luogo della quale sarebbe stato molto più congeniale una mostra su i VERI tesori partenopei.</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-9joFDQN4fKo/Uq86XNY8PRI/AAAAAAAAAFI/8A0G7FED49s/s1600/Caravaggio+La+Flagellazione+Museo+Capodimonte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-9joFDQN4fKo/Uq86XNY8PRI/AAAAAAAAAFI/8A0G7FED49s/s400/Caravaggio+La+Flagellazione+Museo+Capodimonte.jpg" height="400" width="298" /></a></div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Caravaggio, <i>Flagellazione</i>, 1607, Museo Nazionale di Capodimonte </span><br />
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il link rimanda al video della puntata del 10 Dicembre 2013 di "Buongiorno Regione", in cui viene pubblicizzata la mostra: </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-02ade581-ba00-403a-9bf2-1d001dc2d467-tgr.html#p=0">http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-02ade581-ba00-403a-9bf2-1d001dc2d467-tgr.html#p=0</a></span><br />
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span>Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-77217677045545251682013-10-20T03:40:00.000-07:002014-05-25T00:17:51.221-07:00IX Giornata del Contemporaneo - "Sulla soglia" MaraM, Fondazione Filiberto Menna<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il 5 ottobre di ogni anno è la giornata dedicata al Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani) e come di consueto la Fondazione Filiberto Menna offre il proprio contributo per accrescere e promuovere tale manifestazione. L'istituzione, una biblioteca e centro studi sull'arte contemporanea, ha saputo fare di una propria debolezza un punto di forza. Come ormai è ben noto (ma mai abbastanza denunciato) da quasi un anno la Fondazione risulta inagibile e di conseguenza chiusa al pubblico. Per cause maggiori questo luogo ha perso, si spera temporaneamente, la sua destinazione originaria, ma l'attività culturale non è stata bloccata. Durante questo periodo sono stati promossi vari eventi sotto il nome di "Extra Moenia" </span><b 19.1875px="" line-height:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«</span></b><span style="text-align: justify;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">un programma nomade di incontri e di proiezioni grazie alla solidale ospitalità e alla collaborazione di Istituzioni, associazioni, gallerie</span></span><span 19.1875px="" line-height:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>» </b>(dal comunicato stampa del 07/05/2013). </span></span><br />
<span 19.1875px="" line-height:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Questa breve introduzione è importante proprio per comprendere il tema presentato per la IX Giornata del Contemporaneo. Lo scorso 5 ottobre, infatti, si è svolta negli spazi inagibili della Fondazione Menna la performance dell'artista MaraM, intitolata "Sulla soglia".</span></span><br />
<span 19.1875px="" line-height:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L'artista, la cui ricerca è improntata sul "diS</span></span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Èquilibrio", ha voluto </span><span 19.1875px="" line-height:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«giocare </span></span><span 16px="" line-height:=""><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">sull'inaccessibilità dell'edificio, sul ruolo e sull'utilità culturale della Fondazione, sulla funzione costruttiva della cultura stessa nella società e sul valore che gli viene attribuito</span></span><span 19.1875px="" font-family:="" line-height:="" ms="" rebuchet="" sans-serif="">» <span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">come da lei stessa affermato. Infatti, durante la performance artistica i</span></span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">l pubblico ha dovuto assistere dall'esterno, "sulla soglia", potendo partecipare all'azione soltanto da lontan<span style="line-height: 19.1875px;">o. </span></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;">L'instabilità della struttura è stata interpretata attraverso 4 calici di cristallo, sui quali poggiavano i piedi dell'artista che percorreva il lungo corridoio della Fondazione. La figura di MaraM si intravedeva soltanto dalle finestre e attraverso due video proiettati dalle finestre estreme dell'edificio. Il primo mostrava in tempo reale i movimenti dell'artista, l'altro svolgeva in loop il movimento dei passi sui cristalli, il cui suono inquietante faceva da sottofondo all'intera azione. Intanto l'artista sistemava in modo ordinato sui davanzali delle finestre del corridoio pile di libri messi inizialmente alla rinfusa: metafora della cultura come pilastro da cui far ripartire l'attività della Fondazione.</span></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;">Una performance ricca di significati, piuttosto una denuncia dello stato pericolante della biblioteca, che in una certa misura è riuscita a diffondere questo importante messaggio. L'intera azione è durata un'ora ed hanno assistito un gruppo di appassionati affiancati spesso da curiosi che si fermavano per osservare, attirati in particolar modo dallo stridere dei cristalli sul pavimento. </span></span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 19.1875px;">Un vero e proprio "happening", un qualcosa che è "avvenuto" improvvisamente, che ha scosso le persone nella loro normalità, irrompendo nella quotidianità per tentare di lasciare un'esperienza indelebile nelle loro menti. </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;">Non tutti avranno colto pienamente il senso, volutamente celato allo spettatore ignaro, ma lo svolgersi in un luogo pubblico dell'azione, il modo in cui essa dall'interno si rivolgeva all'esterno ha messo in comunicazione le due parti, ha creato un ponte, un messaggio che ha toccato gli animi sensibili e sfiorato almeno gli altri. </span></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;">Per meglio comprendere la mia descrizione aggiungo un breve video che ho personalmente girato, anche se non riesce a dare una completa visione della complessa performance. </span></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;"><b><i>Annapaola Di Maio</i></b></span></span><br />
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="line-height: 19.1875px;"><br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/-R_JamdxZr4" width="420"></iframe><br />
</span></span> Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635934120610860841.post-29610072825094108302013-10-18T07:06:00.000-07:002014-05-25T00:18:24.062-07:00Primo (in breve, me.)<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il primo post è un trampolino di lancio. Il cuore batte forte e non sai se riuscirai ad uscirne indenne. Ed eccomi qui, sono pronta. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il mio nome è Annapaola, sono laureata in beni culturali, una dei tanti che non sa cosa ne sarà della propria vita una volta uscita dall'università. Sono attualmente iscritta al primo anno della laurea magistrale in storia e critica d'arte, ho perseverato nel raggiungere il mio fragile obiettivo: occuparmi di arte. Si dice che perseverare è diabolico...</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo blog nasce dall'esigenza di dare voce al mio punto di vista sul mondo dell'arte. Sarà anche una palestra di formazione del mio pensiero, una specie di incubatrice per le mie idee.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Per adesso ho solo questo da dire. Poche righe, spero sia comunque un buon inizio.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">A presto,</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Annapaola Di Maio.</span>Anpahttp://www.blogger.com/profile/06284433411616384244noreply@blogger.com